domenica 5 febbraio 2017

.... Pista nera...





TRAMA

Semisepolto in mezzo a una pista sciistica sopra Champoluc, in Val d'Aosta, viene rinvenuto un cadavere. Sul corpo è passato un cingolato in uso per spianare la neve, smembrandolo e rendendolo irriconoscibile. Poche tracce lì intorno per il vicequestore Rocco Schiavone da poco trasferito ad Aosta: briciole di tabacco, lembi di indumenti, resti organici di varia pezzatura e un macabro segno che non si è trattato di un incidente ma di un delitto. La vittima si chiama Leone Miccichè. È un catanese, di famiglia di imprenditori vinicoli, venuto tra le cime e i ghiacciai ad aprire una lussuosa attività turistica, insieme alla moglie Luisa Pec, un'intelligente bellezza del luogo che spicca tra le tante che stuzzicano i facili appetiti del vicequestore. Davanti al quale si aprono tre piste: la vendetta di mafia, i debiti, il delitto passionale. Quello di Schiavone è stato un trasferimento punitivo. È un poliziotto corrotto, ama la bella vita. Però ha talento. Mette un tassello dietro l'altro nell'enigma dell'inchiesta, collocandovi vite e caratteri delle persone come fossero frammenti di un puzzle. Non è un brav'uomo ma non si può non parteggiare per lui, forse per la sua vigorosa antipatia verso i luoghi comuni che ci circondano, forse perché è l'unico baluardo contro il male peggiore, la morte per mano omicida ("in natura la morte non ha colpe"), o forse per qualche altro motivo che chiude in fondo al cuore.


RECENSIONE

Per me, siciliana, abituata a leggere del commissario Montalbano, leggere del commissario, pardon!, vicequestore Rocco Schiavone è stata... una rivelazione!!! Avevo letto tante recensioni, e "complice"
una challenge... ecco arrivato il momento giusto per leggere questo romanzo...La storia è un classico giallo ma chi fa la differenza è proprio lui.... il vicequestore Rocco Schiavone, sbattuto letteralmente in quel di Aosta, per motivi disciplinari... dicevo, la storia, a mio parere è scritta in modo semplice, facile da seguire, i personaggi sono ben tratteggiati e molto, molto veri e umani ( D'Intino e Deruta ne sono un bell'esempio!), ma la differenza la fa lui, Rocco... è un poliziotto molto sopra le righe, che ha un modo di fare strafottente ( a volte anche troppo!) e disilluso che ha una sua personale classifica con cui cataloga il mondo che lo circonda e il cui metro di paragone è..."una rottura di coglioni" di vario grado...che vede le cose secondo la sua logica... anche quella sopra le righe... ma che ha il senso della giustizia così radicato in sé da farne un poliziotto bravissimo che non molla fino alla risoluzione del caso. Non si può non parteggiare per lui, nonostante i metodi non proprio ortodossi, ma, a mio parere, molto umani e inerenti alla realtà.... Mi è piaciuto molto l'espediente dell'autore di inserire un vezzo del protagonista, la passione per la fisiognomica... ne esce un'immagine di Rocco Schiavone che lo rende, se possibile, ancora più simpatico  [chi di noi, a volte, non ha provato a trovare somiglianze fra animali e visi di amici o parenti ;)]
Libro consigliatissimo!!

4 commenti:

  1. Ho visto la serie TV e mi ha molto colpito la figura di questo personaggio un po fuori dagli schemi. Mi ero ripromessa di leggere qualche libro e lo farò sicuramente

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