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martedì 31 luglio 2018

... Chiamami col tuo nome...





















TRAMA

Vent'anni fa, un'estate in Riviera, una di quelle estati che segnano la vita per sempre. Elio ha diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida villa di famiglia nel Ponente ligure. Figlio di un professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua età, il ragazzo aspetta come ogni anno "l'ospite dell'estate, l'ennesima scocciatura": uno studente in arrivo da New York per lavorare alla sua tesi di post dottorato. Ma Oliver, il giovane americano, conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti. Anche Elio ne è irretito. I due condividono, oltre alle origini ebraiche, molte passioni: discutono di film, libri, fanno passeggiate e corse in bici. E tra loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all'estasi. "Chiamami col tuo nome" è la storia di un paradiso scoperto e già perduto, una meditazione proustiana sul tempo e sul desiderio, una domanda che resta aperta finché Elio e Oliver si ritroveranno un giorno a confessare a se stessi che "questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta".

RECENSIONE

In effetti è stato pesante leggere questo romanzo, troppo filosofico ed elucubrante per i miei gusti.... Prima parte: lenta, molto lenta, troppo lenta... probabilmente la non suddivisione in capitoli ha fatto la sua parte; è stato stancante leggere di Elio, dei suoi dubbi e dei suoi pensieri .. un loop continuo, ossessivo a tratti ....
Seconda parte: il riscatto... La scrittura diventa più scorrevole, i personaggi principali comunicano di più fra loro e il ritmo diventa un pochino più movimentato.... Una citazione  a parte merita  il bellissimo e commovente discorso che il padre di Elio fa al figlio al ritorno della breve vacanza a Roma, probabilmente la parte più bella e delicata, per me, del romanzo... 
Tirando le somme.. se si riesce a superare la prima parte.. vale la pena di leggerlo!

venerdì 18 maggio 2018

...La vita perfetta...





















TRAMA

Catherine Ravenscroft non sa cosa sia il sonno. Da quando in casa sua è comparso quel libro, l'edizione scalcagnata di un romanzo intitolato Un perfetto sconosciuto, non riesce più a chiudere occhio, né a vivere la vita di ogni giorno, la sua vita di film-maker di successo, con la sua bella famiglia composta da un marito innamorato e un figlio ormai grande. Non ci riesce perché quel libro - anche se Catherine non sa chi l'abbia scritto, o come possa essere finito nella nuova casa dove lei e il marito hanno appena traslocato - racconta qualcosa che la riguarda molto da vicino. Qualcosa che soltanto lei sa, e che ha nascosto a tutti, anche a suo marito.
Chi è l'autore di quel libro, e come fa a conoscere Catherine e a sapere cosa ha fatto un giorno di tanti anni fa, durante una vacanza al sole della Spagna? E che cosa vuole adesso da lei? Catherine dovrà fare i conti con la paura, e - forse per la prima volta - con la verità. Perché anche le vite che ci sembrano più perfette nascondono dei segreti che possono distruggerle.
 
 
RECENSIONE

Letto a spizzichi e a mozzichi, non mi ha preso subito.... Solo nel capitoli finali, letti di seguito, si è rivelato un libro che ha un suo ... oserei dire "fascino"... L'autrice racconta una storia, all'apparenza, già definita ma che nei capitoli finali acquista un pathos che il lettore non si aspetta... È un romanzo che mostra impietosamente, soprattutto, la fragilità dei rapporti familiari anche dei più solidi; i personaggi sono ben caratterizzati e i continui flashback danno un buon movimento; certo alcuni particolari potevano anche essere omessi ma in complesso...
Libro consigliato.

giovedì 15 marzo 2018

.... Cynder...





























TRAMA


Cinder è abituata alle occhiate sprezzanti che la sua matrigna e la gente riservano ai cyborg come lei, e non importa quanto sia brava come meccanico al mercato settimanale di Nuova Pechino o quanto cerchi di adeguarsi alle regole. Proprio per questo lo sguardo attento del Principe Kai, il primo sguardo gentile e senza accuse, la getta nello sconcerto. Può un cyborg innamorarsi di un principe? E se Kai sapesse cosa Cinder è veramente, le dedicherebbe ancora tante attenzioni? Il destino dei due si intreccerà fin troppo presto con i piani della splendida e malvagia Regina della Luna, in una corsa per salvare il mondo dall'orribile epidemia che lo devasta. Cinder, Cenerentola del futuro, sarà combattuta tra il desiderio per una storia impossibile e la necessità di conquistare una vita migliore. Fino a un'inevitabile quanto dolorosa resa dei conti con il proprio oscuro passato.


RECENSIONE

Il motivo per cui mi piace partecipare alle challenge può essere riassunto in questo libro.. Mi spiego: obiettivo di questo mese, in una challenge a cui partecipo, era quello di leggere un "retelling" ovviamente non avevo idea di cosa fosse un retelling e, dopo essermi documentata (in realtà mi fossi soffermata a riflettere, ci sarei arrivata lo stesso, comunque...) ho deciso di leggere questo romanzo e..... mi si è aperto un mondo!!! L'ho letteralmente divorato!! È bellissimo! Come si può evincere dal titolo, parla di Cenerentola, ambientato in epoca post apocalittica, con un contesto ovviamente diverso, ma la storia di fondo è quella, comprensiva di matrigna e sorellastre, principe e strega malvagia! È stata una vera rivelazione! Devo dire che è scritto molto bene, il ritmo non ha cali di tensione e si resta avvinghiati a leggere capitolo dopo capitolo per vedere come va a finire.. Se volete leggere qualcosa di particolare ed approcciarvi a nuovi generi, questo romanzo è quello che fa per voi!
Consigliatissimo!
 
 
 
 
 

venerdì 9 marzo 2018

...Biscotti e sospetti....





























TRAMA

Violetta Chiarelli, commessa, e sua sorella Caterina, sarta e minuscola imprenditrice in proprio, non sono forse le inquiline ideali per un appartamento ricavato in una elegante villa in collina. D'altro canto, neanche gli altri inquilini sono del tutto irreprensibili. Rebecca Demagistris è una madre separata alle prese con tre bambine, mirmecologi fedifraghi e pastori metodisti killer; Mattia Novalis è un architetto di interni ricercatissimo per il suo pessimo gusto e il suo fisico prestante; Emanuele Valfrè, romantico e affascinante proprietario delle omonime vetrerie, è arrivato da Calcutta con una moglie fresca fresca.


RECENSIONE
 
Avevo da tempo deciso di leggere un romanzo della Bertola e, complice una challenge, finalmente mi sono decisa a farlo, la scelta è caduta su "Biscotti e sospetti". Ma.... sì! c'è un ma grande grande. Il romanzo non mi ha preso per niente, ho avuto difficoltà a districarmi fra i vari, troppi personaggi della storia (storia???), ho avuto l'impressione di una cacofonia di nomi strani, compresi quelli delle strade, insomma uno spreco di tempo!!! In pratica, avete presente Andrea Vitali? Ecco!! la Stefania Bertola ne è la versione femminile!!!
Non consigliato!

mercoledì 28 febbraio 2018

.... Il tredicesimo dono....









TRAMA

"Mamma, abbiamo perso l'autobus." È la mattina di un freddo e grigio 13 dicembre, e Joanne viene svegliata improvvisamente dai suoi tre figli in tremendo ritardo per la scuola. Ancora non sanno che quel giorno la loro vita sta per cambiare per sempre. Mentre di corsa escono di casa, qualcosa li blocca d'un tratto sulla porta: all'ingresso, con un grande fiocco, una splendida stella di Natale. Chi può averla portata lì? Il bigliettino che l'accompagna è firmato, misteriosamente, "I vostri cari amici". Mancano tredici giorni a Natale, e Joanne distrattamente passa oltre: è ancora recente la morte di Rick, suo marito, e vorrebbe solo che queste feste passassero il prima possibile. Troppi i ricordi, troppo il dolore. Ma giorno dopo giorno altri regali continuano ad arrivare puntualmente, e mai nessun indizio su chi possa essere il benefattore. La diffidenza di Joanne diventa prima curiosità, poi stupore nel vedere i suoi figli riprendere a ridere, a giocare, a divertirsi insieme. Sembra quasi che stiano tornando a essere una vera famiglia. E il mattino di Natale, mentre li guarda finalmente felici scartare i loro regali sotto l'albero addobbato, Joanne scopre il più prezioso e magico dei doni. Quello di cui non vorrà mai più fare a meno, e il cui segreto ha scelto di condividere con i suoi lettori...


RECENSIONE

Ho appena finito di leggere l'ultima pagina di questo romanzo... Mi sono commossa  veramente tanto ..È la storia, vera, della scrittrice  e dei suoi ragazzi  durante un Natale particolarmente doloroso in quanto vissuto alla luce di un lutto devastante.. È un libro che scorre facilmente  e che vale davvero la pena di leggere....e non necessariamente durante le feste natalizie... L'ho trovato bellissimo, mai sdolcinato o pesante, ricchissimo di momenti di vita quotidiana che fanno riflettere....  È un libro che consiglio a tutti  e che io stessa mi regalerò (in cartaceo) e che regalerò... sono convinta, infatti, che leggerlo sia un rivedere gli accadimenti della vita con occhi nuovi.
Consigliatissimo!!!!

martedì 20 febbraio 2018

...Stardust...



 




















TRAMA

In una fredda sera di ottobre una stella cadente attraversa il cielo e il giovane Tristan, per conquistare la bellissima Victoria, promette di andarla a prendere. Dovrà così oltrepassare il varco proibito nel muro di pietra a est del villaggio e avventurarsi nel bosco dove ogni nove anni si raccoglie un incredibile mercato di oggetti magici. È solo in quell'occasione che agli umani è concesso inoltrarsi nel mondo di Faerie. Tristan non sa di essere stato concepito proprio lì da una bellissima fata dagli occhi viola e da un giovane umano e non sa neppure che i malvagi figli del Signore degli Alti Dirupi sono anche loro a caccia della stella...


RECENSIONE

Che belle le favole!!! Hanno la straordinaria capacità di portarti con loro e, staccarsi dalla lettura tornando con i piedi per terra, è.... difficile! La stessa difficoltà che prova Tristan a staccarsi da Yvaine.... la parte più bella? Il sentimento che cresce nei loro cuori  è talmente bello e delicato che quasi non si accorgono di esso.....tranne quando è già forte! La parte più brutta? La fine dell'unicorno... una tristezza  che non vi dico.....  :'(
È bello questo romanzo, per me il primo di questo autore e se vi piace il genere fantasy, ve lo consiglio!

lunedì 29 gennaio 2018

...Il giardino dei fiori segreti...


























TRAMA

Londra, Chelsea Flower Show, la più grande mostra di fiori del mondo. Sotto gli archi carichi di rose, Iris Donati è felice: fra le piante si sente a casa. Una casa vera, quella che non ha mai avuto, perché fin da piccola ha vissuto in giro per il mondo sola con il padre. Mentre si china per osservare meglio una composizione, Iris rimane paralizzata. Si trova di fronte due occhi uguali ai suoi. Gli stessi capelli castani. Lo stesso viso. La ragazza che ha davanti è identica a lei. Viola è il suo nome. Anche lei ama i fiori e i suoi bouquet sono fra i più ricercati di Londra. Tutte le certezze di Iris crollano in un istante. Quella ragazza è la sua sorella gemella. Sono state divise da piccolissime, e per vent'anni nessuna delle due ha mai saputo dell'esistenza dell'altra. Perché? Ora che sono di nuovo riunite, Iris e Viola devono scoprirlo. Il segreto si nasconde in Italia, a Volterra, dove sono nate. Tra viali di cipressi e verdi declivi, sorge un'antica dimora circondata da un giardino sconfinato. È qui che i Donati vivono da generazioni. Ed è qui che Giulia Donati, la loro nonna, le aspetta. Solo lei può spiegare davvero perché sono state separate e aiutarle a trovare il sentiero giusto per compiere il loro destino. Iris e Viola non lo sanno, ma ogni coppia di gemelle della famiglia, da secoli, deve salvaguardare la sopravvivenza del giardino e capire il suo grande potere: quello di curare l'anima.


RECENSIONE

 Bellissimo romanzo! Una storia che ti prende fin dalle primissime pagine, Vite passate e recenti che si intrecciano in un unicum che ha come filo conduttore un giardino...La storia di Iris e Viola, gemelle separate da piccolissime, si svolge fra Amsterdam, Londra e Volterra.. e lì si conclude, passando fra un crescendo di emozioni che lasciano il lettore senza fiato (almeno a me ha fatto questo effetto!) Una particolarità che mi è molto piaciuta e, che è stata una bella idea dell'autrice, è l'inizio di ogni capitolo.. anche questo "accorgimento" è un arricchimento importante alla vicenda e a chi legge... Non avevo mai letto nulla della Caboni, (dovrò rimediare!) ed è stata una piacevolissima sorpresa...
Consigliatissimo!!

giovedì 11 gennaio 2018

....Caffé amaro....



























TRAMA

Gli occhi grandi e profondi a forma di mandorla, il volto dai tratti regolari, i folti capelli castani: la bellezza di Maria è di quelle che gettano una malìa su chi vi posi lo sguardo, proprio come accade a Pietro Sala - che se ne innamora a prima vista e chiede la sua mano senza curarsi della dote - e, in maniera meno evidente, all'amico Giosuè, che è stato cresciuto dal padre di lei e che Maria considera una sorta di fratello maggiore. Maria ha solo quindici anni, Pietro trentaquattro; lui è un facoltoso bonvivant che ama i viaggi, il gioco d'azzardo e le donne; lei proviene da una famiglia socialista di grandi ideali ma di mezzi limitati. Eppure, il matrimonio con Pietro si rivela una scelta felice: fuori dalle mura familiari, Maria scopre un senso più ampio dell'esistenza, una libertà di vivere che coincide con una profonda percezione del diritto al piacere e a piacere. Attraverso l'eros, a cui Pietro la inizia con sapida naturalezza, arriva per lei la conoscenza di sé e dei propri desideri, nonché l'apertura al bello e a un personalissimo sentimento della giustizia. Durante una vacanza a Tripoli, complice il deserto, Maria scopre anche di cosa è fatto il rapporto che, fino ad allora oscuramente, l'ha legata a Giosuè. Comincia una rovente storia d'amore che copre più di vent'anni di incontri, di separazioni, di convegni clandestini in attesa di una nuova pace.
 
 
RECENSIONE

Forse perché l'autrice è siciliana come me, forse perché la protagonista principale è una donna, forse perché ho letto quasi tutta la produzione della Agnello Hornby o forse perché il suo stile mi garba, questo romanzo a me è piaciuto. Molto. Leggere della mia terra, leggere di un periodo storico lungo e difficile fra due guerre, leggere della forza di Maria che tiene le fila della famiglia di cui fa parte per matrimonio e nonostante le cognate, leggere dell'emancipazione lenta ma inesorabile delle donne,  leggere le frasi in dialetto, nel dialetto della mia terra ..mi ha fatto così tanto piacere che  ho regalato due copie del romanzo a due amiche, quindi.....
Consigliato!
(anche se sono di parte....  :D)

Ps: Guardate la copertina...è bellissima... questo è un balcone tipico di un certo periodo storico e delle mie parti (la tipologia e il disegno della ringhiera, le piante che "sporgono oltre", il disegno del bordo del calpestio....), leggendo il libro ho immaginato che la giovane donna appoggiata e con lo sguardo perso in lontananza fosse Maria, la protagonista...

giovedì 4 gennaio 2018

.... Nel profondo della foresta...





















TRAMA



Nel profondo della foresta c'era una bara di vetro che giaceva sulla nuda terra.
Dentro vi riposava un ragazzo con le corna in testa e orecchie affilate come coltelli... Hazel e il fratello Ben sono cresciuti a Fairfold, una piccola città dove, da tempo, gli umani hanno imparato a convivere pacificamente con le creature fatate della vicina foresta. Un posto diventato meta di tanti turisti curiosi, attratti dalle magie che qui hanno luogo ma in particolare dal ragazzo con le corna che riposa dentro una bara di vetro, la meraviglia più grande di tutte.
Affascinati fin da bambini da questa presenza misteriosa, Hazel e Ben hanno provato più e più volte a immaginarne la storia. Nelle loro fantasie il giovane era a volte un principe dal cuore nobile e dalla natura buona e generosa, e altre un essere crudele e spietato.
Ora che è cresciuta, però, Hazel pensa che sia arrivato il momento di accantonare tutte quelle fantasie infantili accettando il fatto che, per quanto lo abbia desiderato a lungo con tutta se stessa, il ragazzo con le corna non si sveglierà mai.
Un giorno, però, quello che sembrava impossibile accade... sconvolgendo la vita della ragazza, di suo fratello e della loro città.
Fiaba moderna dalle sfumature dark, appassionante e ricca di colpi di scena, Nel profondo della foresta segna il ritorno di Holly Black ai romanzi delle origini che l'hanno fatta conoscere, e amare, dai lettori.




RECENSIONE

Bellissima favola! Non conoscevo l'autrice, ma complice una challenge a cui partecipo che lo consigliava e complice il fatto di averlo già sul Kobo da un po' di tempo... mi son decisa e quindi... ecco qua! Questo romanzo mi ha affascinato sin dalle prime pagine, vuoi per l'ambientazione originalissima, vuoi per i personaggi (ragazzi perfettamente integrati fra due realtà assolutamente all'antitesi l'una dall'altra!) Un romanzo avvincente, cavalleresco, che ti tiene avviluppato talmente tanto da non capire, a volte, cosa sta succedendo... ma vai avanti perché vuoi sapere e sapere e sapere..... Cosa dire di più? Nulla... solo una cosa.... Leggetelo!!!!!

mercoledì 27 dicembre 2017

... Il giardino delle farfalle...
























TRAMA


Vicino a una villa isolata c'è un bellissimo giardino dove è possibile trovare fiori lussureggianti, alberi che regalano un'ombra gentile e una collezione di preziose "farfalle": giovani donne rapite e tatuate in modo da farle assomigliare a dei veri lepidotteri. A guardia di questo posto da brividi c'è il Giardiniere, un uomo contorto, ossessionato dalla, cattura e dalla conservazione dei suoi esemplari unici. Quando il giardino viene scoperto dalla polizia, una delle sopravvissute viene portata via per essere interrogata. Gli agenti dell'FBI Victor Hanoverian e Brandon Eddison hanno il compito di mettere insieme i pezzi di uno dei più complicati rompicapo della loro carriera. La ragazza, che si fa chiamare Maya, è ancora sotto shock e la sua testimonianza è ricca di episodi sconvolgenti al limite del credibile. Torture, ogni forma di crudeltà e privazione sembravano essere all'ordine del giorno in quella serra degli orrori, ma nella deposizione della giovane donna, che ha delle ali di farfalla tatuate sulla schiena, non mancano buchi e reticenze... Più Maya va avanti con il suo terrificante racconto, più Victor e Brandon si chiedono chi o cosa la ragazza stia cercando di nascondere...



RECENSIONE

Letto in due giorni, questo romanzo parte bene e poi, nel finale, si perde un po'... La cronaca ci ha, purtroppo, abituato a sentire storie come questa narrata e la vita vera è stata ben più brutale del romanzo... ho letto anche delle recensioni molto negative, in quanto i puristi del genere non hanno provato né l'ansia né il terrore tipici... ma a me il romanzo non è dispiaciuto... anzi l'ho trovato adatto a passare qualche ora, in compagnia delle Farfalle, immergendomi nel mondo creato per loro da una mente malata e psicotica... Riferendomi alle recensioni negative, secondo me, la storia è già abbastanza "pesante" così, senza bisogno di caricare la lettura di ulteriori pesi... vero è che perde nel finale, ma nel complesso è un romanzo che val la pena leggere.
Consigliato.

martedì 17 ottobre 2017

...Anche gli alberi bruciano....




















TRAMA


Sin da piccolo, Michele ha marciato lungo i giorni, i mesi e gli anni senza mai uno scarto, senza mai una ribellione. Unico, solido legame è quello con nonno Dino, ex partigiano, ora spento dall'Alzheimer. Ma un giorno, complice una lezione di judo saltata, Michele torna a casa prima del previsto e sorprende il padre, algido professore universitario, tra le braccia di una sua studentessa. Lo scossone emotivo lo sbalza fuori dai binari della sua educata regolarità, e lo sospinge verso Vera, una compagna di classe taciturna quanto spiazzante, che sembra l'unica in grado di capirlo. Quando i genitori, in un goffo tentativo di salvare il matrimonio, annunciano il trasferimento di loro tre in America, e quello conseguente di nonno Dino in casa di riposo, Michele alza la testa, e per la prima volta nella sua vita prende una decisione che scardina gli equilibri precari da cui è sempre stato condizionato. Accanto, si ritroverà proprio Vera, ma anche tutti i suoi segreti scuri.

RECENSIONE


Ho appena finito di leggere questo libro, anche questo per la sfida "un libro al buio" ed è stata....una rivelazione!!! non avevo letto nulla di questa scrittrice e sono rimasta piacevolissimamente sorpresa è bellissimo! in poco più di 150 pagine, la Ghinelli, riesce a descrivere uno spaccato di vita che colpisce dritto al cuore... la storia di Michele si intreccia con la storia di Vera, in un incontro di dolore, paura, rabbia...ma anche di speranza..... un libro che si legge d'un fiato (un paio d'ore!!) che commuove e lascia dentro bellissime emozioni...
Consigliatissimo!!!

...The winner's curse...





















TRAMA

In quanto figlia di un potente generale di un vasto impero che riduce in schiavitù i popoli conquistati, la diciassettenne Kestrel ha sempre goduto di una vita privilegiata. Ma adesso si trova davanti a una scelta difficile: arruolarsi nell'esercito oppure sposarsi. La ragazza, però, ha ben altre intenzioni... Nel giovane Arin, uno schiavo in vendita all'asta, Kestrel ha trovato uno spirito gentile e a lei affine. Gli occhi di lui, che sembrano sfidare tutto e tutti, l'hanno spinta a seguire il proprio istinto e a comprarlo senza pensare alle possibili conseguenze. E così, inaspettatamente, Kestrel si ritrova a dover nascondere l'amore che inizia a sentire per Arin, un sentimento che si intensifica giorno dopo giorno. Ma la ragazza non sa che anche il giovane schiavo nasconde un segreto e che per stare insieme i due amanti dovranno accettare di tradire la loro gente o altrimenti tradire sé stessi per rimanere fedeli al proprio popolo. Kestrel imparerà velocemente che il prezzo da pagare per l'uomo che ama è molto più alto di quello che avrebbe mai potuto immaginare...



RECENSIONE


Ho letto questo libro perché partecipo ad una sfida... avevo richiesto il genere fantasy e mi è stato assegnato questo romanzo... che non è un romanzo fantasy in senso stretto, infatti non ci sono creature magiche... solo l'ambientazione è indefinita....,credo sia un young adult....
Il libro mi è piaciuto molto, i giovani personaggi riescono a catturare l'interesse del lettore con facilità, Kestrel ed Arin sono due giovani che il destino vuole figli di popoli in guerra, ma che hanno entrambi il desiderio di cambiare la loro condizione per motivi, ovviamente, diversi.... La storia mi ha preso molto (libro finito in due giorni!!) scritta bene, non sdolcinata anzi... insomma, per me che non amo il genere romance/ YA / etc... è stata una piacevole sorpresa (aspetto il seguito!!), contenta di averlo letto, insomma!! 
Consigliato!!

venerdì 7 luglio 2017

....Divorziare con stile...



















TRAMA

Mentre vive, Vincenzo Malinconico cerca di capire come la pensa. Per questo discetta su tutto, benché nessuno lo preghi di farlo. Abilissimo nell'analizzare i problemi ma incapace di affrontarli, dotato di un'intelligenza inutile e di un umorismo autoimmune, si abbandona alla divagazione filosofica illuminandoci nell'attimo in cui ci fa saltare sulla sedia dal ridere. Malinconico, insomma, è la sua voce, che riduce ogni avventura a un racconto infinito, ricco di battute fulminanti e di digressioni pretestuose e sublimi. Puri gorgheggi dell'intelletto. Questa volta Vincenzo e la sua voce sono alle prese con due ordini di eventi: il risarcimento del naso di un suo quasi-zio, che in un pomeriggio piovoso è andato a schiantarsi contro la porta a vetri di un tabaccaio; e la causa di separazione di Veronica Starace Tarallo, sensualissima moglie del celebre (al contrario di Malinconico) avvocato Ugo Maria Starace Tarallo, accusata di tradimento virtuale commesso tramite messaggini, che Tarallo (cinico, ricco, spregiudicato e cafone) vorrebbe liquidare con due spiccioli. La Guerra dei Roses tra Veronica e Ugo coinvolgerà Vincenzo (appartenente da anni alla grande famiglia dei divorziati) molto, molto più del previsto. E una cena con i vecchi compagni di scuola, quasi tutti divorziati, si trasformerà in uno psicodramma collettivo assolutamente esilarante. Perché la vita è fatta anche di separazioni ricorrenti, ma lo stile con cui ci separiamo dalle cose, il modo in cui le lasciamo e riprendiamo a vivere, è - forse - la migliore occasione per capire chi siamo. E non è detto che sia una bella scoperta.


RECENSIONE

Non avevo mai sentito parlare di Malinconico e cogliendo l'occasione dell'obiettivo di una challenge, ho scelto questo romanzo di De Silva.
La storia è incentrata, appunto, sull'avvocato Malinconico e precisamente su una causa in cui difende un suo quasi zio (pittoresca la descrizione della quasi parentela) e la separazione di un principe del foro con la sua bellissima consorte.. A parte qualche capitolo esilarante, con battute a raffica, ho trovato questo romanzo lento, con poco ritmo...L'avvocato non sembra prendere sul serio la sua professione ed è, sì, dalla battuta facile e in qualche pagina ho anche riso! ma dopo le prime 50 pagine, volevo già mollarlo.. mi sono imposta di leggerlo! Il romanzo è pieno di luoghi comuni, descritti bene, per carità, ma non mi ha preso per niente! Forse avevo troppe aspettative, visto le recensioni lette, non saprei dire..
La cena degli ex compagni di classe è stata poi l'apoteosi! forse perché io sono allergica a queste rimpatriate che mi danno un senso di tristezza oltre ogni dire.. (mai partecipato!! ndr), l'unica nota, positiva per me, che dà un tocco di colore ad una storia grigia, è l'avvocato Lacalamita, che lo coinvolge in raid contro "La Merda", ma che si dimostra, ben preparato nella sua professione e, in ultima ratio, anche amico disinteressato.
Consigliato? Forse sì ... non so.

mercoledì 5 luglio 2017

... La vampa d'agosto...























TRAMA

Caldo torrido, estenuante, sole implacabile: è questa la vampa del mese più infuocato della torrida estate siciliana, ma è anche l'ardore e la passione che infiammano Montalbano. Siamo in agosto, Mimì Augello ha dovuto anticipare le ferie e Montalbano è costretto a rimanere a Vigàta. Livia vorrebbe raggiungerlo, ma per non restare sola, con Montalbano sempre al lavoro, pensa di portare con sé un'amica (con marito e bambino) e chiede a Salvo di affittare una casa sul mare per loro. La vacanza scorre nella villetta sul mare, silenziosa, verde. Ma un giorno il bambino sparisce. Montalbano accorre e scopre in giardino un cunicolo che rivelerà clamorose sorprese tra cui un baule con il cadavere di una ragazza scomparsa sei anni prima.
 
 
RECENSIONE
 
 
Siamo al decimo romanzo della serie e mai periodo poteva essere più azzeccato per leggere questo romanzo! ^_^ Siamo nel periodo più caldo dell'estate siciliana (e non solo nel romanzo, ma anche mentre scrivo! ihihih) quando il caldo torrido ti ottunde i sensi... Montalbano è bloccato in ufficio e si divide fra Vigata e Marina di Montereale, dove Livia sta passando, insieme alla sua amica Laura e consorte e figlio e gatto, il periodo di vacanza agostano. Ne succedono di tutti i colori a causa di invasione di insetti vari e, in uno di questi "incidenti" viene a galla, per fortuita coincidenza, anche un cadavere... Montalbano inizia le indagini, coadiuvato dalla gemella della vittima e, complice la bellezza della donna, il caldo anzi "la vampa", e l'età che avanza... risolve sì il caso, ma cede per la prima volta alle lusinghe della giovinezza..
Mi ha fatto tantissima tenerezza Montalbano in questo romanzo, alle prese con l'età che avanza (anche qui ritorna il prendere appunti per non dimenticare i fatti, stavolta sotto forma di lettera), alle prese con le lusinghe della giovinezza, alle prese con il caldo che ottunde la mente e non ti fa pensare con chiarezza e coerenza, alle prese con le sfuriate di Livia che lo incolpa di tutte le disavventure capitate alla sua amica... Povero Montalbano! in questo romanzo ne esce malconcio sia professionalmente che emotivamente...  Finale bellissimo.....
 
«Natava e chiangiva. Per la raggia, per l’umiliazione, per la vrigogna, per la sdillusione, per l’orgoglio ferito […]
Tutto un tiatro, tutta una finzione.
E lui, vecchio, alluciato dalla billizza e perso darrè a quella giovintù che l’imbriacava, c’era caduto, a cinquantacinco anni sonati, come un picciliddro.
Natava e chiangiva».
 
 


venerdì 16 giugno 2017

...Figlia del silenzio...


TRAMA


Lexington, 1964. Sulla città infuria una tempesta di neve. È notte quando Norah Henry avverte le prime doglie: è impossibile raggiungere l'ospedale e suo marito David decide di far nascere il bambino con l'aiuto di Caroline, la sua infermiera. Norah partorisce due gemelli: il maschio, nato per primo, è perfettamente sano, ma i tratti del viso della bambina rivelano immediatamente la sindrome di Down. Travolto dalla disperazione, David affida la piccola a Caroline, ordinandole di rinchiuderla in un istituto. A Norah, sedata dall'anestesia durante il parto, dice che la bambina è morta. Ma Caroline non può abbandonare la piccola Phoebe. Con un coraggio che non credeva di avere, fugge in un'altra città, determinata a prendersi cura della bambina e a conservare un segreto che solo lei e David conoscono. Un segreto che nel tempo si farà sempre più insopportabile e, come una piovra, allungherà i suoi tentacoli sulla vita di David e della sua famiglia: lui, ossessionato dal senso di colpa, ma incapace di affrontare la realtà, Norah, inconsolabile per la figlia che crede morta, e Paul, il fratellino di Phoebe, che cresce in una casa piena di dolore. Intanto Caroline vivrà con gioia l'inaspettata maternità ma dovrà affrontare anche molte difficoltà: Phoebe è vivace e sensibile ma i suoi problemi e i pregiudizi che la circondano costringeranno Caroline a combattere una dura battaglia contro il mondo. Fino al giorno in cui i destini delle due famiglie torneranno a incrociarsi.


RECENSIONE

Di questo romanzo avevo letto tante recensioni che mi hanno incuriosito parecchio, tanto da decidere di prenderlo in biblioteca... È un romanzo che si snoda durante l'arco di 25 anni e la particolarità è che è scritto da ben 4 punti di vista (che sono quelli dei personaggi principali)! Questo espediente usato dalla scrittrice è servito, per sua ammissione,  a stemperare l'emozione quando la scrittura diventava particolarmente coinvolgente e, devo dire che, anche a me leggere  da  un personaggio all'altro  è servito a smorzare il pathos che cresceva, specialmente in alcune parti del romanzo particolarmente toccanti. La vicenda inizia nel  1964 e si conclude nel 1989  e tratta di una patologia che, ancora oggi, nonostante i passi da gigante fatti, è probabilmente un problema per tante famiglie.... È un romanzo che si legge d'un fiato, mi è piaciuto il modo delicato con cui si affronta la sindrome di Down, alle tantissime difficoltà incontrate e le battaglie fatte dalle famiglie, in quel periodo storico, in America, per dare un'istruzione pubblica ai tanti bambini con questa patologia....  E sopra tutto,  mi è piaciuto l'amore che si legge in tutto il romanzo, che lo permea....l'amore che, a volte, induce a sbagliare credendo di fare bene ma ottenendo il risultato opposto, cioè la sofferenza delle persone amate.... Ma sempre l'amore riscatta la sofferenza e tutto come le tessere di un puzzle....trova il suo perché....


venerdì 26 maggio 2017

....La luna di carta....























TRAMA


"Quann'era picciliddro, una volta sò patre, per babbiarlo, gli aveva contato che la luna 'n cielu era fatta di carta. E lui, che aviva sempre fiducia in quello che il patre gli diciva, ci aviva criduto. E ora, maturo, sperto, omo di ciriveddro e d'intuito, aviva nuovamente criduto come un picciliddro a dù fìmmine..., che gli avivano contato che la luna era fatta di carta." Torna il sangue nelle inchieste di Montalbano: un delitto spietato in una casa alla periferia di Vigata. Tutto sembra condurre alla pista passionale. Ma il commissario non si lascia ingannare.


RECENSIONE

Dopo la parentesi de La pazienza del ragno, il commissario Montalbano è alle prese con un nuovo delitto..
Un uomo, tale Angelo Pardo, informatore medico-scientifico, viene trovato morto dallo stesso commissario, allertato dalla sorella della vittima, in un pied-à-terre; l'uomo è orrendamente mutilato e in una posa che farebbe immediatamente pensare ad un delitto passionale, ma non è tutto così semplice come sembra....
Camilleri in questo che è il nono romanzo della serie che vede come protagonista il commissario Montalbano, ci presenta lo stesso come uomo alle prese con l'inevitabile presa di coscienza del tempo che passa e della conseguente vecchiaia... Montalbano, suo malgrado, si ritrova a dover prendere appunti per evitare dimenticanze... e questo lo turba assai, come lo turbano assai due donne, rispettivamente la sorella (con la sua presenza ossessiva) e l'amante (già provata dalla vita nonostante la giovane età) del morto, bellissime in modo differente, e coinvolte nel delitto, che vorrebbero fargli credere che la "luna è di carta"... Contemporaneamente si snodano altre vicende, avulse in apparenza dall'indagine, ma destinate ad incrociarsi...
Montalbano risolverà il caso, scoprendo una verità pesantissima da accettare...
Volevo sottolineare che mi piacciono tanto i termini che Camilleri, a volte usa,  rendono perfettamente - anzi visivamente - ciò che vuole dirci, in questo romanzo usa il termine "gattoparda" ... cosa vuole dire?
Leggetelo e scoprirete il perché!




martedì 16 maggio 2017

.... La pazienza del ragno....




TRAMA

Può un omo, arrivato oramà alla fine della sò carriera, arribbillarsi a uno stato di cose che ha contribuito a mantiniri?". Il commissario Montalbano sente il peso degli anni. E della solitudine. [...] "La pazienza del ragno" è un giallo anomalo. Senza "delitto " e spargimenti di sangue. A meno che delitto cruento non venga considerato lo splendore di vite costrette a consumarsi e a sprecarsi nell'odio. Nell'attesa di una catarsi che [...] metta in calma le coscienze e le riposizioni nel gioco delle parti: dopo che l'agitazione "teatrale" della "ragnatela", pazientemente tessuta dall'odio, ha esaurito la funzione strategica di "menzogna" che sulla scena ha portato, irretendolo, il vero colpevole".

RECENSIONE

Montalbano è convalescente, dopo il ferimento a cui abbiamo assistito ne "Il giro di boa", ed è amorevolmente assistito da Livia, dunque per questo motivo, le indagini per risolvere il sequestro "anomalo" di una giovane donna, vengono assegnate ad altro commissario... Montalbano farà da supporto. Troviamo, in questo romanzo, un Montalbano che mostra tutta la sua età: nella fragilità di un uomo che si sente - ed è! - fondamentalmente solo, si innesta una profonda commozione e tenerezza.. Il giallo è comunque brillantemente risolto, in forma privata poi comunque condivisa, da Montalbano che, nelle sue osservazioni/sensazioni, riesce a mettere al posto giusto le tessere del puzzle..
Un romanzo bellissimo, senza le "ammazzatine" che caratterizzano i gialli di Camilleri, ma con una carica di emozioni fortissima.. L'odio, la malattia, l'amore, la commozione che vi si leggono fanno di questo romanzo uno dei più belli che io abbia letto; la "scena" (sì proprio così, perché sembra la scena di un film in dissolvenza/assolvenza!) che Montalbano "vede" osservando un ragno che costruisce la sua tela, pensando che questa sia perfetta geometricamente, ma che in realtà ha un piccolo difetto, dunque qualcosa di sbagliato in un sequestro che sembra perfetto, dev'esserci.... è veramente una trovata magistrale!!  Anche la citazione che si trova alla fine del romanzo e che richiama "Il Consiglio d'Egitto" di Sciascia è una "chicca"! Richiama il tema dell'imbroglio, creato ad arte per usufruire di un beneficio illecito. Ma, nel risolversi del caso , troviamo un Montalbano, più orientato alla pietà (nel senso di pietas latina), che alla condanna, fermo restando l'osservanza della legge.
Veramente consigliato!







venerdì 12 maggio 2017

....L e ragazze di Kabul....






















TRAMA

Due destini che si incrociano, sulle labbra il colore rosso della passione. Elsa è americana, ha ventidue anni e fa l'infermiera in un piccolo villaggio dell'Afghanistan. Ogni giorno i suoi occhi vedono povertà, dolore, orrore e devastazione. Ma Elsa è una donna coraggiosa e ostinata e continua a lavorare senza sosta. Si adatta ai costumi locali e indossa il burqa, senza però rinunciare alla sua grande passione: il rossetto. Nascosta sotto abiti pesanti, Elsa ogni mattina continua a colorare le sue labbra. Rosso ciliegia, malva, rosa, sfumature che l'aiutano a sorridere e ad andare avanti, anche quando la legge sanguinaria dei talebani arriva nel suo villaggio. Parween è una giovane e ribelle afgana, che come Elsa non si piega alla repressione del regime. I talebani le hanno ucciso il marito e lei vuole vendetta. Sarà proprio un rossetto, ritrovato per caso dopo la spaventosa esplosione di un autobus, a farle incontrare. È l'inizio di un'amicizia che cambierà per sempre la vita di entrambe.


RECENSIONE

Elsa è una ragazza che, fin da piccola è stata messa a dura prova dalla vita: ha sofferto la povertà, si è sobbarcata le sofferenze della nipotina con gravi disabilità, ha patito la pena di due fratelli con problemi di droga ed alcool. Ma il sogno di aiutare gli altri è stata la costante della sua vita e, dopo il conseguimento del diploma di infermiera, rimasta ormai sola con l'unico conforto di un'amica, motivata anche dagli accadimenti dell'11 settembre 2001, parte alla volta dell'Afghanistan..
Parween è una giovane donna afgana che, fin dalla più tenera età, si è ribellata alla sua condizione di donna sottomessa e, se la fortuna le ha dato un marito di larghe vedute, i talebani e il loro regime le hanno tolto tutte le sue speranze....
I destini di queste donne si incrociano, grazie ad un rossetto, nasce una bellissima amicizia che dà speranza ad entrambe in un mondo migliore, ma la guerra esige un durissimo prezzo da pagare...
Questo romanzo è scritto in modo lieve e delicato, tratta di una realtà, la guerra, con occhi di chi l'ha vista dal vivo e non dalla TV.. La storia di queste due donne e dei personaggi che girano loro intorno, è narrata con delicata fermezza; ho trovato questo romanzo veramente molto delicato, la parte ambientata in Afghanistan, descritta davvero bene!, è come se ci si trovasse a vivere nei villaggi descritti..  un romanzo che fa riflettere su una situazione reale, lungi, purtroppo dall'essere risolta.
Consigliato!  

lunedì 8 maggio 2017

...L'uomo che inseguiva i desideri...























TRAMA

Nel primo anniversario della scomparsa della moglie, Arthur Pepper interrompe la sua vita abitudinaria, prende coraggio e decide di riordinare gli oggetti di Miriam. Un braccialetto lo lascia perplesso, perché la donna non portava gioielli. È fatto di numerosi ciondoli a forma di tigre, fiore, elefante, libro e altri piccoli oggetti. Ma guardando con più attenzione, Arthur e si accorge che su uno di essi è inciso un numero di telefono, e non può fare a meno di chiamarlo subito. Ha inizio così una serie di sorprese. Seguendo i ciondoli, Arthur compie un viaggio che lo porta in un'accademia d'arte di Parigi, in una gioielleria di Londra, su una spiaggia di Goa... alla scoperta di una Miriam che non aveva mai conosciuto, ma che ha ancora tanto da insegnargli. E gli ricorda che l'amore è sorprendersi ogni giorno, per tutta la vita e anche oltre.



RECENSIONE

Arthur è un vedovo che aspetta solo di morire, dopo la scomparsa dell'amatissima moglie. È un uomo grigio, refrattario a tutto quello che è nuovo, preoccupato solo di mantenere le sue certezze e la sua routine ma, un giorno, un anno dopo la morte di Miriam, si decide a fare u n po' d'ordine nella sua stanza, fra le sue cose e d'improvviso... tutto cambia!!! Trova un braccialetto ed inizia la sua catarsi....
È un romanzo bellissimo, un viaggio nel cambiamento radicale di un uomo che affronta le sue paure, il suo rapporto con i figli e con la gente, "aiutato" dalla moglie che è la coprotagonista di questa storia... Un uomo che impara a volersi bene e a vedersi con occhi diversi, che si è sempre ritenuto una nullità ma che in realtà è sempre stato considerato e visto come una bella, solida persona.
Un uomo che da "grigio" diventa "colorato" (e non solo nel senso lato del termine!) e che alla fine del viaggio alla scoperta della storia raccontata dal braccialetto, impara e mette in pratica l'ultima lezione che l'amata moglie gli "impartisce": che la vita va vissuta, goduta, apprezzata ed amata in ogni singolo istante... A parte Arthur, mi son piaciuti tanto alcuni tra i personaggi che incontra, Mike e Sebastian, tra gli altri ed una menzione a parte merita Nathan, ragazzo chiuso e, all'apparenza disilluso,  che impara ad aprirsi agli altri, apprezzare ed addirittura a considerare Arthur come un nonno..
Un bellissimo romanzo da leggere assolutamente, perché lascia una scia di emozioni forti che fanno davvero bene al cuore.

giovedì 20 aprile 2017

...Il giro di boa...





















TRAMA

L'inchiesta più dura del commissario Montalbano comincia con un cadavere pescato per caso in alto mare. L'incrocia Montalbano mentre nuota al limite dello stordimento per lavarsi di dosso una notte di cattivi pensieri e malumori. I fatti politici, certi eventi di repressione poliziesca, l'atteggiamento verso gli immigrati: tutto cospira a farlo sentire un isolato, e il cadavere anonimo, destinato a restare senza giustizia, archiviato da banale caso di clandestino immigrato, sembra armonizzarsi macabramente con il suo senso di solitudine. Per il commissario è una sfida, che lo scuote dal proposito di dimettersi, e lo spinge in una inchiesta doppia, su delitti apparentemente indipendenti e accomunati solo dalla ferocia.


RECENSIONE

Settimo romanzo della serie di Montalbano, diverso dagli altri perché tratta di due argomenti di estrema attualità in Italia: il G8 a Genova, nello specifico gli accadimenti nella scuola Diaz, e la scoperta che alcuni trafficanti di carne umana sbarcavano dei bambini per venderne gli organi.
Il commissario Montalbano, schifato ed amareggiato, dal comportamento dei colleghi in quel di Genova, decide di dare le dimissioni non riconoscendosi più negli ideali che avevano portato a quei fatti così drammatici. Durante una nuotata, incrocia un cadavere in decomposizione  e dopo qualche ora, durante uno sbarco di immigrati, viene colpito da una scena a cui assiste: un bambino, appena sbarcato, scappa dalla propria madre tentando di fuggire. Riconsegnandolo alla presunta madre, dopo qualche giorno scopre che il bambino è stato investito ed ucciso mentre tentava nuovamente di scappare... Inizia così ad indagare - lasciando momentaneamente da parte le dimissioni, con il senso di colpa, nel cuore e nella mente, che non lo abbandona - su entrambi i casi, avendo il sentore che siano collegati ma non riuscendo a venirne a capo, se ...
Lascio a chi leggerà il romanzo, la scoperta di quello che accadrà, posso solo dire che mai titolo fu così azzeccato... il giro di boa è inteso, secondo me, come un cambio di prospettiva, un vedere le cose da un diverso punto di vista che fino ad allora era sembrato quello giusto...
Consigliatissimo!