venerdì 7 luglio 2017

....Divorziare con stile...



















TRAMA

Mentre vive, Vincenzo Malinconico cerca di capire come la pensa. Per questo discetta su tutto, benché nessuno lo preghi di farlo. Abilissimo nell'analizzare i problemi ma incapace di affrontarli, dotato di un'intelligenza inutile e di un umorismo autoimmune, si abbandona alla divagazione filosofica illuminandoci nell'attimo in cui ci fa saltare sulla sedia dal ridere. Malinconico, insomma, è la sua voce, che riduce ogni avventura a un racconto infinito, ricco di battute fulminanti e di digressioni pretestuose e sublimi. Puri gorgheggi dell'intelletto. Questa volta Vincenzo e la sua voce sono alle prese con due ordini di eventi: il risarcimento del naso di un suo quasi-zio, che in un pomeriggio piovoso è andato a schiantarsi contro la porta a vetri di un tabaccaio; e la causa di separazione di Veronica Starace Tarallo, sensualissima moglie del celebre (al contrario di Malinconico) avvocato Ugo Maria Starace Tarallo, accusata di tradimento virtuale commesso tramite messaggini, che Tarallo (cinico, ricco, spregiudicato e cafone) vorrebbe liquidare con due spiccioli. La Guerra dei Roses tra Veronica e Ugo coinvolgerà Vincenzo (appartenente da anni alla grande famiglia dei divorziati) molto, molto più del previsto. E una cena con i vecchi compagni di scuola, quasi tutti divorziati, si trasformerà in uno psicodramma collettivo assolutamente esilarante. Perché la vita è fatta anche di separazioni ricorrenti, ma lo stile con cui ci separiamo dalle cose, il modo in cui le lasciamo e riprendiamo a vivere, è - forse - la migliore occasione per capire chi siamo. E non è detto che sia una bella scoperta.


RECENSIONE

Non avevo mai sentito parlare di Malinconico e cogliendo l'occasione dell'obiettivo di una challenge, ho scelto questo romanzo di De Silva.
La storia è incentrata, appunto, sull'avvocato Malinconico e precisamente su una causa in cui difende un suo quasi zio (pittoresca la descrizione della quasi parentela) e la separazione di un principe del foro con la sua bellissima consorte.. A parte qualche capitolo esilarante, con battute a raffica, ho trovato questo romanzo lento, con poco ritmo...L'avvocato non sembra prendere sul serio la sua professione ed è, sì, dalla battuta facile e in qualche pagina ho anche riso! ma dopo le prime 50 pagine, volevo già mollarlo.. mi sono imposta di leggerlo! Il romanzo è pieno di luoghi comuni, descritti bene, per carità, ma non mi ha preso per niente! Forse avevo troppe aspettative, visto le recensioni lette, non saprei dire..
La cena degli ex compagni di classe è stata poi l'apoteosi! forse perché io sono allergica a queste rimpatriate che mi danno un senso di tristezza oltre ogni dire.. (mai partecipato!! ndr), l'unica nota, positiva per me, che dà un tocco di colore ad una storia grigia, è l'avvocato Lacalamita, che lo coinvolge in raid contro "La Merda", ma che si dimostra, ben preparato nella sua professione e, in ultima ratio, anche amico disinteressato.
Consigliato? Forse sì ... non so.

6 commenti:

  1. E sì, Malinconico fa un po' saltare i nervi. Questo non l'ho letto, ma conosco altri della serie. Prendiamo le parti esilaranti...e saltiamo l'eccessiva filosofia

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    1. che conforto! pensavo di essere sola in questo club....
      ti abbraccio
      :*

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  2. Grazie per la recensione
    Felice di sapere che stai meglio... Un grosso bacione e buon fine settimana

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  3. De Silva non mi piace, non so perchè, ma mi annoia :)

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