mercoledì 5 luglio 2017

... La vampa d'agosto...























TRAMA

Caldo torrido, estenuante, sole implacabile: è questa la vampa del mese più infuocato della torrida estate siciliana, ma è anche l'ardore e la passione che infiammano Montalbano. Siamo in agosto, Mimì Augello ha dovuto anticipare le ferie e Montalbano è costretto a rimanere a Vigàta. Livia vorrebbe raggiungerlo, ma per non restare sola, con Montalbano sempre al lavoro, pensa di portare con sé un'amica (con marito e bambino) e chiede a Salvo di affittare una casa sul mare per loro. La vacanza scorre nella villetta sul mare, silenziosa, verde. Ma un giorno il bambino sparisce. Montalbano accorre e scopre in giardino un cunicolo che rivelerà clamorose sorprese tra cui un baule con il cadavere di una ragazza scomparsa sei anni prima.
 
 
RECENSIONE
 
 
Siamo al decimo romanzo della serie e mai periodo poteva essere più azzeccato per leggere questo romanzo! ^_^ Siamo nel periodo più caldo dell'estate siciliana (e non solo nel romanzo, ma anche mentre scrivo! ihihih) quando il caldo torrido ti ottunde i sensi... Montalbano è bloccato in ufficio e si divide fra Vigata e Marina di Montereale, dove Livia sta passando, insieme alla sua amica Laura e consorte e figlio e gatto, il periodo di vacanza agostano. Ne succedono di tutti i colori a causa di invasione di insetti vari e, in uno di questi "incidenti" viene a galla, per fortuita coincidenza, anche un cadavere... Montalbano inizia le indagini, coadiuvato dalla gemella della vittima e, complice la bellezza della donna, il caldo anzi "la vampa", e l'età che avanza... risolve sì il caso, ma cede per la prima volta alle lusinghe della giovinezza..
Mi ha fatto tantissima tenerezza Montalbano in questo romanzo, alle prese con l'età che avanza (anche qui ritorna il prendere appunti per non dimenticare i fatti, stavolta sotto forma di lettera), alle prese con le lusinghe della giovinezza, alle prese con il caldo che ottunde la mente e non ti fa pensare con chiarezza e coerenza, alle prese con le sfuriate di Livia che lo incolpa di tutte le disavventure capitate alla sua amica... Povero Montalbano! in questo romanzo ne esce malconcio sia professionalmente che emotivamente...  Finale bellissimo.....
 
«Natava e chiangiva. Per la raggia, per l’umiliazione, per la vrigogna, per la sdillusione, per l’orgoglio ferito […]
Tutto un tiatro, tutta una finzione.
E lui, vecchio, alluciato dalla billizza e perso darrè a quella giovintù che l’imbriacava, c’era caduto, a cinquantacinco anni sonati, come un picciliddro.
Natava e chiangiva».
 
 


4 commenti:

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